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Quella del 2020 è davvero una ricorrenza speciale: la dermatoscopia o dermoscopia compie un secolo di vita. Fu infatti il tedesco Johann Saphier nel 1920 a coniare il termine “Dermatoskopie” nella prima delle sue quattro pubblicazioni sugli Archiv fur Dermatologie und Syphilis in cui proponeva una sistematica applicazione della microscopia di superficie nello studio dell’anatomia cutanea e delle sue varie patologie.

A tal fine, nel 1916, la ditta Carl Zeiss Jena aveva prodotto il primo microscopio binoculare di superficie, mediante il quale Saphier prese a studiare soprattutto la morfologia della rete capillare cutanea, ma anche la distribuzione del pigmento melanico nella cute normale e patologica, coniando tra l’altro per primo il termine “globulo”, relativamente alle lesioni melanocitarie.

Nei decenni a seguire, la Dermoscopia non trovò in verità molto altro spazio nella letteratura scientifica, sino a quando, nel 1951, lo statunitense Leon Goldman pubblicò i primi studi sull’impiego sistematico della Dermoscopia nelle lesioni melanocitarie benigne e maligne, ripresi nel 1971 dalla britannica Rona MacKie, che per prima sottolineò l’utilità della metodica nella diagnosi preoperatoria di tali lesioni.

Ma è dai primi anni ’80 che la Dermoscopia diviene disciplina sempre più concreta scientificamente, sulla spinta degli studi di P. Fritsch e R. Pechlaner sul reticolo pigmentario (1981), di quelli statistici di H. Pehamberger sull’attendibilità diagnostica nella diagnosi precoce dei tumori pigmentati cutanei (1987), e soprattutto quelli di H. P. Soyer sui correlati istopatologico-dermoscopici (1989).

Con il Consensus Meeting di Amburgo dello stesso anno, che ha portato alla prima stesura di una terminologia condivisa per i molteplici criteri dermoscopici, con i primi algoritmi diagnostici di J. Kreusch ((1991) e di W. Stolz (1994) e soprattutto con la produzione (1989) del primo dermoscopio manuale, la Dermoscopia è infine divenuta metodica utilizzabile con relativa semplicità da ogni dermatologo per migliorare le proprie capacità diagnostiche.

Il resto è storia dei nostri giorni, con la Dermoscopia che spadroneggia nella letteratura scientifica (oltre 5.200 lavori presenti su PubMed ed un’infinità di atlanti, manuali e trattati), che irrompe prepotentemente nei nostri ambulatori divenendo requisito tecnico indispensabile – anche giuridicamente – per un’adeguata valutazione dei tumori cutanei, e non solo: la Dermoscopia oggi è anche inflammoscopia, entomodermoscopia, tricoscopia, onicoscopia, etc., andando in pratica ad abbracciare ogni ambito della disciplina dermatologica.

Ad un tale vertiginoso sviluppo delle conoscenze scientifiche in ambito dermoscopico non poteva non corrispondere un’altrettanto vertiginosa evoluzione tecnica delle apparecchiature dedicate: dai primi stereomicroscopi ottici/dermoscopi manuali degli anni ’80-‘90 agli attuali videodermoscopi digitali con annessi sistemi automatici di acquisizione immagini total-body ad altissima risoluzione, il passo è veramente ENORME.

Oggi, in qualsiasi ambito (universitario, ospedaliero, ambulatoriale) è possibile gestire i nostri pazienti in modo ottimale, con elevatissima possibilità di diagnosi precoce nei confronti del melanoma e degli altri tumori cutanei. Nuovi, potenti software supportano il dermatologo nel monitoraggio dei soggetti ad alto rischio  con centinaia di lesioni pigmentate, segnalando in tempo reale ogni minima novità a carico di ogni singola lesione presente sulla loro superficie cutanea.

Insomma, ad un secolo dalla sua nascita ufficiale, la Dermoscopia è disciplina ancora quantomai viva, carica di prospettive e di nuovi campi di applicazione, come viva ed entusiasta resta la partecipazione dei dermatologi di tutto il mondo alle attività di società scientifiche, gruppi di studio, forum ad essa dedicati.

A celebrare questi primi 100 anni, il DermoscopyForum di Gubbio dedica un’edizione speciale del suo Advanced Meeting, la “CENTENARY EDITION” che vuole rappresentare un tributo alla Dermoscopia ed a coloro che nel tempo l’hanno resa grande, ma anche e sopratutto la “summa” di quanto di meglio ha saputo produrre la comunicazione scientifica a livello mondiale in questi ultimi anni sull’argomento.

Si tratta giocoforza di un’edizione particolare, fuori dai canoni didascalici che da sempre caratterizzano i Meeting di Gubbio: tutti i più grandi esperti di Dermoscopia che hanno calcato la scena negli ultimi decenni saranno chiamati a tenere le Letture che considerano il meglio della loro produzione congressuale.

Un formidabile ed irripetibile affresco sullo stato attuale delle conoscenze in ambito dermoscopico, al termine del quale ogni partecipante sarà in grado di aggiornare le proprie conoscenze ed affinare le proprie capacità diagnostiche e gestionali in ambito oncologico e di dermatologia generale.

 

Allegati

Programma Scientifico => D-Pro ’20S – Programma Scientifico DEF

Scheda Iscrizione => D-Pro ’20S – Scheda di Iscrizione